Allargare i confini d’impresa: un’opportunità ma anche un rischio. Come garantirsi trattative sicure. Parte II: quando la controparte non è italiana
Se nelle negoziazioni con aziende italiane, come abbiamo visto, è possibile in qualche modo “cautelarsi”, per ridurre al minimo i rischi nelle trattative commerciali e professionali, nel momento in cui si ha a che fare con un partner commerciale estero la situazione si complica (e diviene quindi ancor più importante – quasi fondamentale – farsi affiancare dai consulenti giusti per avere una adeguata analisi ed uno screening delle controparti).
In Italia, come si è visto, è possibile avere un report con una vastissima gamma di informazioni, talmente articolata e completa, da ridurre praticamente a zero i rischi che la trattativa possa riservare sorprese post-conclusione (almeno per quanto attiene, ovviamente, i rischi legati a insolvenze, solvibilità, partner “occulti”, protesti o processi pendenti, etc.).
E all’estero? È possibile cautelarsi in modi analoghi? Ebbene si, è possibile.
Gli scambi commerciali internazionali possono rivelarsi molto lucrativi per le aziende, ma è importante limitare al massimo i rischi legati ad operazioni bancarie o creditizie.
La mission di CreditSpy è proprio quella di minimizzare tali rischi per imprenditori ed aziende, fornendo informazioni complete sulle società estere in qualsiasi settore merceologico e in tutto il Mondo. CreditSpy può fornire informazioni commerciali dettagliatissime su oltre 240 milioni di aziende che operano in tutto il mondo: rapporti di credito aziendali con informazioni dettagliate disponibili on-line, quindi in tempo reale, per tutto il bacino Asia/Pacifico, Europa, Medio Oriente, America Latina, Nord America.
Anche all’estero, quindi, è possibile lavorare in condizioni di maggiore sicurezza e tranquillità.
È importante, per non “perdere la bussola” e per non fare, dell’allargamento dei propri confini di operatività, un’arma a doppio taglio per le nostre attività economiche.
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